
Tanto tuonò che piovve. Venti di guerra ad est
E alla fine, fra i due contendenti in campo – che, badate bene, non sono Russia e Ucraina, come la propaganda massmediatica continua a strombazzare h24, ma Russia e USA; l’Ucraina ha infatti solamente la sfortuna di essere il territorio dove la disputa si consuma – c’è qualcuno che ha fatto la propria mossa, l’orso russo. Non si tratta (ancora) di una guerra vera e propria, il presidente della Federazione Russa ha dichiarato ufficialmente che non saranno colpite le città e i civili, ma soltanto obiettivi militari (qualcuno parla di depositi di armi chimiche statunitensi/NATO, ma in effetti si sente dire di tutto in questi frangenti e vorremmo evitare di seguire delle dicerie).
Solo col tempo vedremo se sarà davvero così e in ogni caso non possiamo non andare col pensiero al popolo ucraino che sta subendo sulla propria pelle l’arroganza di potenze che si muovono solo per un proprio tornaconto, vuoi che sia di egemonia geopolitica o economico-finanziario, o entrambe le cose. Alti proclami di democrazia e libertà si sprecano dalle cancellerie del vecchio continente, un’Europa fatta di burocrati e smidollati, non votati da nessuno, una élite quasi sempre calata dall’alto, senza arte né parte e senza alcuna visione strategica a lungo raggio, ma votata esclusivamente all’arricchimento personale e dei propri adepti.
Tra i primi commenti a caldo che abbiamo letto, abbiamo scelto di proporre ai vostri commenti quello di un anziano ed esperto giornalista che ha vissuto tante esperienze di guerra e di emergenza nella propria carriera, Toni Capuozzo (i neretti sono nostri):
“E’ difficile provare a essere razionali quando sai che c’è chi muore, adesso, e quando tutto sembra una follia. L’invasione di Putin è basata su due convinzioni: 1) Gli Stati Uniti non interverranno se non a parole, e la Nato idem 2) Le sanzioni faranno male alla Russia ma non sono fatali . L’invasione ha due obbiettivi, annunciati nelle parole di Putin 1) demilitarizzare 2) denazificare il paese. Cosa vuol dire ? Distruggere l’apparato militare e destituire la dirigenza politica ucraina, magari sostituendola con uomini ucraini di fiducia. Quanto ci vorrà per raggiungere questi obbiettivi ? E’ questa la domanda che decide l’agenda dei prossimi giorni, e la natura del conflitto. La terza guerra mondiale ? Se qualcuno si azzardasse a intromettersi, Putin promette conseguenze mai viste, ma nessuno lo farà. Resterà un conflitto locale, che cambia il mondo, e spoglia i sogni di quieta globalizzazione, di allegro e indolore contagio della democrazia. Allora tutta causa di Putin ? Chiediamoci se è stato saggio aprire filiali Nato come caffetterie, e se l’Ucraina ha giocato la carta giusta, scegliendo di non essere neutra e rassicurante parte terza. Un giorno nero per l’ Europa, umiliante per gli Stati Uniti. E per Putin ? Come per ogni giocatore, dipende da come finisce l’azzardo. Noi ? Il barile di petrolio ha superato i 100 dollari, oggi. Fa male al cuore vedere quel che succede, ma anche il portafoglio duole un po’.”
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